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GIUGNO 2021 N.14 di "diabete e..."

COSTRUTTORI

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso tenuto in occasione della recente ricorrenza del Primo maggio, si è soffermato sul panorama assai critico causato dalla grave pandemia del Covid 19. Lo ha fatto non perché rimaniamo bloccati nello sconforto, o ci accodiamo a quanti seminano uno sterile pessimismo, ma perché tutti sentiamo il dovere di essere parte attiva nella necessaria ripartenza. Ha affermato che c’è necessità di costruttori. Sentendo queste parole ci è forse risultato spontaneo, nell’immediato, pensare ai leader e agli schieramenti politici che, a seconda delle nostre personali propensioni, collocheremmo tra i costruttori oppure tra i demolitori della nostra convivenza sociale. Ma c’è un pensiero più vero e più efficace che dovremmo coltivare: sentirci tutti impegnati nella costruzione della convivenza civile, sociale, economica. Tutti: al di là dei compiti prestigiosi o modesti di cui siamo investiti. Tutti: i giovani in particolare, ma anche gli anziani, nella misura delle loro possibilità. Tutti siamo importanti, tutti siamo necessari. Una società più sana, un mondo più degno dell’uomo sono frutto di una diffusa disponibilità a progettare, a costruire. Costruire: cioè cercare di fare bene quello che dobbiamo fare. Costruire: cioè avere un orizzonte che includa gli altri. Nelle nostre intenzioni anche l’impegno finalizzato a mantenere viva la nostra Associazione, a tutelare gli associati e tutta la categoria dei diabetici e a dare continuità alla pubblicazione di questo giornalino si colloca sul versante del costruire. Possiamo chiederci cosa significa essere costruttori in questo momento in cui l’intenzione dei dirigenti dell’AUSL di trasferire a Piazzale Milano il reparto di Diabetologia suscita in noi domande, perplessità e paure. Significa che non rinunciamo ad avanzare e difendere le nostre controindicazioni, che sono esposte nelle pagine 4 e 5. Significa anche che non rifiutiamo di ascoltare motivazioni chiare e convincenti e di valutare le garanzie che ci vengano date riguardo agli aspetti più problematici della questione, nella convinzione che ambedue le parti debbono saper ascoltare. Tutti siamo tenuti a costruire una convivenza rispettosa dei diritti e dei doveri.

Il Presidente

Carlo Fantini