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Dicembre 2016, N°6 di "diabete e..."

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Un redattore del nostro giornalino è stato testimone dell’attenzione che ad esso è riservata nella sala di attesa del reparto di Diabetologia. Ecco la sua testimonianza:
“Una normalissima mattina, a metà estate, nella sala di attesa di Diabetologia. Aspetto il mio turno e osservo che uso vien fatto delle copie di Diabete e … (ultimo numero) sistemate in evidenza sul tavolino centrale. Una signora si sofferma sulle pagine delle ricette, quindi mette il giornalino in borsa per vedersi con calma a casa le altre rubriche. Una ragazza che accompagna la madre prende la sua copia e si immerge nella lettura. Un’altra signora mi innervosisce, poiché sembra ignorare la nostra pubblicazione per dedicarsi tutta alle pagine di Libertà, ma mi rassereno quando, insieme al suo giornale, si porta via una copia del nostro giornalino. Il bello viene però quando un nuovo arrivato, un uomo ancor giovane, prende una copia del giornalino e non si limita a sfogliarlo velocemente, ma si mette a leggerlo con attenzione. Non salta una pagina e, dal movimento del capo, mi accorgo che non salta una riga. “Starà dormicchiando, fingendo di leggere?”. Mi pongo questa domanda, ma debbo rispondere di no, poiché vedo che tutto corrisponde ad una lettura vera ed attenta. Con un po’ di sforzo rompo la mia riservatezza e, quando mi accorgo che l’amico è giunto alla fine, mi presento come appartenente alla redazione e chiedo la sua opinione sul giornalino. “E’ completo”, mi risponde e aggiunge: “Spiega bene”. Gli faccio un po’ la storia della pubblicazione: interrotta per una decina di anni, è stata ripresa nel dicembre 2013 e, nello scorso giugno, siamo arrivati al quinto numero. Con essa l’Associazione diabetici piacentini vuol far conoscere le varie iniziative ed anche fornire informazioni utili per la cura. “In effetti sono venuto a conoscenza dei vari eventi organizzati e ho trovato cose che uno non sa”, commenta il mio interlocutore. Si è trattato di un mini-minisondaggio, che ha coinvolto solo pochi lettori. Però è servito per cogliere interesse per la nostra pubblicazione e per far emergere giudizi positivi: completezza, chiarezza espositiva, diffusione di informazioni su eventi e problemi”. 
Sbagliamo se ricaviamo dalla testimonianza sopra riportata l’incoraggiamento a dare continuità alla nostra pubblicazione? 
Carlo Fantini

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